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Helia sorride

Aggiornamento: 20 ago 2021


Photo by <a href="https://unsplash.com/@notmourya?utm_source=unsplash&utm_medium=referral&utm_content=creditCopyText">Mourya</a> on <a href="https://unsplash.com/s/photos/sun?utm_source=unsplash&utm_medium=referral&utm_content=creditCopyText">Unsplash</a>

Dove sei? Vicoli senza risposta

per un avanzo di cella.

Barcolla tra strade notturne,

la folla la scansa e la spinge

nuda nel rozzo mantello,

che quasi non chiude una fibbia.


Nausea da bocca ansimante

di vuoto, fumo e saliva.

di sopra una stupida lastra,

nera di stelle lontane.

La luna, pallida faccia: spicchio

spezzato. Il cielo le è inviso, inciampa

e contro una casa collassa. Naufraga, dai piedi feriti,

al muro si aggrappa

la gola bloccata. Intorno

è un odore di spezia,

di droga e catene di schiavi.

Nell’aria più torrida trema

la pelle di carta screziata.


Qualcuno le scopre la faccia

e va disgustato,

che gli occhi inumani

sul lato di destra,

schizzanti fanno un terzetto.

Paura sul volto che sa

ansioso il nemico ricerca.

Può niente; la testa un intruglio,

le vene otturate da sassi.

La notte rifugge mostrando

degli occhi lo spazio più

bianco, pupille nel cranio

tremanti, rifugio e la fine

dei sensi bramando. Ignote, la prendono mani:

a un tratto è priva di peso.

Svolazza, da bambola mossa

e rotta, sbava un singulto.

Si voltano gli occhi alle torce

fiori lucenti al mercato.

Delira, nessuno la sente.

Il fuoco, se almeno, nel fuoco

io fossi! Il freddo... uccide e tortura.

Nel mezzo dei tanti, incatenati e tremanti, non è che cenere al vento; ricordo svanito di stecca d'incenso, odore sopito nel puzzo più denso - di sangue sudore di morte livore che fan del mercato il nero più intenso.

Piange e invoca la Morte.

Più volte perde la luce del tutto,

di sotto le stelle mute dal lutto.

Su un pagliericcio che sa d’animale

e d’orina, si rialza disfatta.

Ha gli occhi chiusi dai pugni

e un vuoto che grida di niente.

Cammina ubriaca sospesa

nel limbo tra notte e mattino,

il vento le soffia di sabbie

distanti ricorda lontano: deserto,

abbraccia calore perenne.

la luce che sbianca le ossa

la luce salvifica e gialla

la luce che segue ogni mossa

di caldo santifica e abbaglia

Un raggio.

Vermiglio cremisi e poi giallo; colpisce in un occhio e poi l'altro donandogli un po’ di respiro.

Helia

piange, poi ride e da sola

allarga le braccia al mattino: di Sole s'illumina.

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